Leonardo Bistolfi

Bistolfi Leonardo

Casale Monferrato - Alessandria 1859 / La Loggia - Torino 1933

Pittore, Scultore
Biografia

da A. M. Comanducci ediz 1962
Nacque a Casalmonferrato il 15 maggio 1859, morì a Torino il 2 settembre 1933. Accanto alla sua opera di grande scultore ebbe anche qualche vivace attività di pittore, specialmente nel paesaggio che egli sentiva con l'animo di Antonio Fontanesi. A Milano alla Galleria d'Arte Moderna si conserva una "Impressione di paese" donata da Vittore Grubicy.
 
 
 
da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895 e 1901
Nato a Casal Monferrato il 15 Marzo 1859.
Figlio di un valente intagliatore in legno, il Bistolfi ancora bambino mostrava rare attitudini al disegno, sicché i suoi genitori permisero ch'egli frequentasse le Accademie di Milano e Torino.
Innamorato della natura e del vero, li rese con vivace evidenza nelle sue cose giovanili, come «Le lavandaie», «Gli amanti», «Ardens larva», «Il bacio», «Al sole».
Toccò la nota più elevata del suo naturalismo con la figura del «Frate».
Nelle ultime sue opere il Bistolfi s'è fatto rappresentatore di idee e idealizzatore di sentimenti, non trascurando però mai la verità delle forme.
Tale egli ci apparisce nel solenne monumento funerario della famiglia Pansa, eretto nel Cimitero di Cuneo e intitolato «La Sfinge della morte».
Tale egli si riafferma nel «Dolore confortato dalle memorie», che ottenne la medaglia d'oro a Torino nel 1898, e nel «Cristo» che trionfò nella passata Esposizione di Venezia.
 

Un nucleo di oltre centosettanta opere tra terrecotte, disegni, plastiline, bozzetti e modelli in gesso, alcuni marmi e bronzi sono conservati nella Gipsoteca Leonardo Bistolfi a Casale Monferrato, la sua città natale, con relativo catalogo aggiornato con una ristampa nel 2013.

da http://www.comune.casale-monferrato.al.it/gipsoteca-bistolfi

Leonardo Bistolfi nasce a Casale Monferrato il 15 marzo del 1859 da Giovanni, di professione intagliatore e scultore ligneo, e da Angela Amisano. Ottiene nel 1874 una borsa di studio dal Comune di Casale Monferrato per frequentare l'Accademia di Brera a Milano. Condivide con i compagni di studi Segantini, Previati, Sottocornola il clima scapigliato della città lombarda. Desiderando studiare con lo scultore Odoardo Tabacchi si trasferisce a Torino, e da subito partecipa alle annuali Esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti presentando piccoli gruppi di ispirazione verista (Boaro, Piove, Terzetto).
La sua originale interpretazione della poetica del simbolismo (di cui Bistolfi è considerato il maggior scultore europeo) trova espressione nei grandi monumenti funerari. Sono dell'ultimo decennio degli anni Novanta La sfinge a Cuneo, La bellezza liberata dalla materia a Borgo San Dalmazzo, Il dolore confortato dalle memorie a Torino e il grande monumento commemorativo per Giovanni Segantini, La bellezza liberata dalla materia, che verrà eretto a Saint-Moritz nel 1906. In questo periodo entra a far parte di numerosi circoli culturali torinesi condividendo le idee socialiste di Giovanni Cena e l'approccio alla scienza positivista di Cesare Lombroso. È promotore, ed in seguito vicepresidente, dell'importantissima Esposizione d'Arte Decorativa Moderna tenutasi a Torino nel 1902, per la quale fornirà anche il disegno del manifesto.Alla VI Esposizione Internazionale della Città di Venezia del 1905 gli viene dedicata una sala personale in cui espone oltre venti opere, tra cui il gesso del grandioso portale per la cappella Hierschel De Minerbi, Il funerale di una vergine. In quell'occasione ottiene la medaglia d'oro per la scultura. Giunge nel 1908 l'incarico, affidatogli "per chiara fama", dal Comune di Bologna per commemorare, con un imponente gruppo marmoreo, il poeta Carducci. L'opera terrà lo scultore impegnato per circa vent'anni. Segue il gruppo de Il sacrificio per il Monumento a Vittorio Emanuele II di Roma. Precedentemente Bistolfi era stato nominato nella commissione per il progetto del monumento ma si era subito dimesso per contrasti sull'impostazione complessiva dell'opera.
Sono degli anni Venti lo straordinario Monumento a Garibaldi a Savona, il Monumento ai Caduti di Casale Monferrato e quello per i Caduti di Torino. Di quest'ultima opera esegue i bozzetti e parte dei modelli ma il sopraggiungere della morte, nel settembre del 1933, gli impedirà di portarla a termine.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

Catalogo I Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1895
Catalogo IV Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1901

Opere

Ara a Giosuè Carducci - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza



 

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