Felice Carena

Carena Felice

Cumiana - Torino 1879 / Venezia 1966

Pittore
Biografia

da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Torino il 13 agosto 1879, vive a Venezia. Ha studiato all'Accademia Albertina, discepolo di Giacomo Grosso, e si è dedicato alla figura, al paesaggio, alla natura morta. I suoi primi lavori ricordano la fantasiosità teatrale del Grosso, poi nella sua opera appare l'austera e misteriosa intimità di Eugène Carrière. Di questo periodo sono: "La rivolta" (1912), col quale ottenne il Pensionato Nazionale, "La madre"; "Fiori" e il "Ritratto di Giovanni Cena", nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Madonna", nel Museo Revoltella a Trieste; "Nastro azzurro", nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia; "I viandanti"; "L'Annunciazione"; "Il morto"; "Ofelia". Sospese la sua attività, per partecipare alla grande guerra come soldato e poi come ufficiale d'artiglieria. Congedato, partecipò alla mostra di Torino, nel 1919 con la tela "Contadini al sole", con la quale apparve completamente rinnovato in una quadrata semplicità. L'anno successivo, col quadro "Contadini", esposto a Roma, dimostrò quanta strada avesse percorso verso una matura semplicità, verso una più rude chiarezza. Nel 1922 espose a Venezia: "Deposizione"; "Il presepe"; "Il porcaro" e "Quiete", iniziando con questi dipinti la sua presente e ultima maniera. Nel 1926 ordinò una mostra personale all'Internazionale di Venezia riunendo in una sala circa cinquanta opere; fra queste: "Mia moglie ed io"; "Serenità"; "Aringhe e uova"; "Nude e cavalli"; "La cena di Emmaus"; "Apostoli"; "Paesaggio di Anticoli"; "Cavallo bianco"; "Donne nude in riva al fiume". Nel 1932 alla XVIII Biennale di Venezia figurò con tredici opere. Si rammentano: "Ritratto di mia moglie" e "Solitudine". Alla II Quadriennale Romana (1935) figurava con cinque opere; due "Ritratti"; due "Nature morte" e "Meriggio estivo". Alla III Quadriennale (1939) con sette opere, quattro "Nature morte", due "Ritratti" e "L'uomo che dorme"; se pur possono suscitare ricordi, non vi manca la personalità di mesto e gentile artista e di vero pittore. Alla XXV Biennale Veneziana (1950) aveva esposto: "Momenti della mia vita" (in tre parti) e quattro "Nature morte". Alla XXVII esponeva cinque opere. Alla XXVIII (1956) gli veniva allestita una personale presentata da Ugo Fasolo. Tra i molti importatissimi riconsocimenti va segnalato il Premio Carnegie.  Nel 1933 fu nominato Accademico d'Italia. All'Accademia di Belle Arti di Firenze, ove fu maestro di pittura, educò una fiorentissima scuola.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

A. Maraini - Felice Carena - Milano 1930

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1911

H. Vollmer - Kunstlerlex - 1953

Dedalo - 1923   1925

Emporium - 1936

Opere

Quiete - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza

Cavallaro - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza

La pergola - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza

Maternità - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza



 

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