Lattanzio Querena

Querena Lattanzio

Clusone - Bergamo 1768 / Venezia 1853

Pittore
Biografia

da A.M. Comanducci

Nato a Clusone (Bergamo) 10 novembre 1768, morto a Venezia il 10 luglio 1853. Apprese i primi elementi dal pittore Carpinoni. Andò poi a Verona, allievo di Saverio Della Rosa fra il 1786 ed il 1788. Più tardi si trasferì a Venezia, dove studiò con Domenico Maggiotto, e frequentò l'Accademia e la gipsoteca Farsetti; ed a Venezia si stabilì verso il 1808. Abile restauratore di quadri e buon ritrattista, sebbene un po' freddo e manierato, impareggiabile nel copiare quadri di sommi artisti, fu continuatore fedele dei settecentisti veneziani. Delle sue moltissime opere poche sono rimaste in Italia, mentre i Musei di Londra, di Parigi, di Berlino, di Vienna, ne sono ricchi. Si citano di lui: "Diana e Callisto"; "Sacra Famiglia e San Giovannino"; "Vergine col Bambino"; "Maria Stuarda rifiuta di rinunciare al trono di Scozia"; "Ritratto di Raffaello"; "Ritratto di Lodovico Caracci"; "Ritratto di Giulio Romano"; "Ritratto d'ignoto", nel Museo di Padova. A Venezia: "Deposizione dalla Croce", nella chiesa di San Giovanni e Paolo (lo stesso monocromato in piccole dimensioni trovasi nel Museo di Padova); "Martirio di Sant'Apollinare", nella chiesa di Sant'Apollinare; "Sant'Antonio", nella chiesa di Santa Maria del Carmine; "San Pietro Accanto", nella chiesa di Sant'Apollinare; "San Giuseppe con Gesù Bambino"; "Il Golgota", nella chiesa di San Nicola da Tolentino; "Sant'Antonio adora Gesù", nella chiesa di San Cassiano; "Cristo risorto", nel soffitto della sacrestia della chiesa della Salute; "Gesù, Maria e Giuseppe", pala d'altare nella chiesa delle monache agostiniane di Santa Maria del Pianto; "La morte di San Saverio", nella chiesa di San Bartolomeo. Poi: "Madonna del Rosario con San Domenico", nella chiesa di Sant'Eufemia in Borgoricco Sant'Eufemia (Padova); "Ritratto di parroco", esposto a Venezia nel 1832; "Episodio della vita di Federico Barbarossa", esposto a Venezia nel 1838; due "Ritratti" nel palazzo dei conti Fogaccia a Clusone; ritratti di "Giuseppe Baldassini" e "Anna Adami Baldassini", proprietà della signorina Querena, che ha inoltre un "Ritratto di giovane donna" e "Autoritratto"; ritratti del "dott. cav. Agostino Fapanni" e di "Angela Fapanni", proprietà della signora Angela Fapanni Combi; "Prima comunione di San Luigi Gonzaga per mano di San Carlo Borromeo", opera giovanile che serve di pala d'altare della Congregazione dei Giovani; "Battesimo di Cristo", pala d'altare nella Parrocchiale di Sant'Antonio Abate a Lussingrande; "Cacciata dei profanatori dal Tempio", intorno alla quale lavorò sette anni: ricca composizione di mirabile tecnica che poi donò alla chiesa di Clusone. Il Senato Veneto gli affidò l'incarico delle composizioni dei cartoni per i mosaici che adornano il portale della Basilica di San Marco. Un suo "San Giovanni" si trova nella Galleria Tadini a Lovere. A Clusone sua patria dipinse la pala d'altare della Chiesa dei Morti nuovi; la grande tela: "Cristo che scaccia i profanatori dal tempio" della chiesa Arcipresbiterale e per i conti Fagaccia i ritratti del "Conte Gerolamo" e della "Marchesa Calderari". Fu professore dell'Accademia di Venezia. Modesto, indefesso, disinteressato, lavorò fino a tarda età. La sua opera è come un anello che lega la pittura di due secoli.



 

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