Mario Reviglione

Reviglione Mario

Torino 1883 / Torino 1965

Pittore, Incisore
Biografia

da A. M. Comanducci
Nato a Torino il 31 marzo 1883.
Frequentò per tre anni il corso di disegno presso l'Accademia Albertina della sua città.
Dal 1905 in poi ha preso parte, con quadri di paesaggio e di figura, alle mostre locali, annuali e quadriennali; ed a parecchie esposizioni nazionali in varie città; dal 1907 partecipa alle Biennali Veneziane.
Nel 1906 espose alla Mostra ordinata a Milano in occasione della inaugurazione del nuovo Valico del Sempione, un "Ritratto"; nel 1907, a Venezia, "Egloga autunnale"; nel 1909, "Giovine donna"; nel 1910: "Alba d'Epifania" e "Silenzio"; nel 1912: "Testa di vecchia" e "Ritratto"; nel 1914, "Golf giallo" (ritratto della signorina Mimì Mosso).
Dopo la prima guerra europea, alla Quadriennale Torinese del 1919 espose: "Nel crepuscolo della sera"; "Ritratto in nero" e "Ritratto"; a Venezia, nel 1920, "Nandina" (notturno festoso); nel 1922, tre notturni: "Dormiente"; "Nubi" e "Stelle"; nel 1923, a Torino, "Eternità"; nel 1924, a Venezia, "Elevazione"; nel 1926, "Notturno"; nel 1927, a Torino: "Gioia di Iuce a Chamois" e "Montanaro di Ayas".
La Galleria d'Arte Moderna di Milano conserva la sua tela "La fine di un giorno"; il Museo Civico di Torino, "Preludio lunare" e un "Ritratto".
Il Reviglione si dedica anche alla xilografia.



 

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