Ettore Tito

Tito Ettore

Castellammare di Stabia - Napoli 1859 / Venezia 1941

Pittore, Decoratore
Biografia

da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Castellammare di Stabia il 17 dicembre 1859, morto a Venezia il 26 giugno 1941. Ebbe a Napoli come primo maestro l'olandese Cecil Van Haanen, ma ben presto si recò a Venezia dove studio con Pompeo Marino Molmenti. Espose il suo primo quadro, "Pescheria vecchia a Venezia", alla Biennale di Venezia del 1887 di sapore favrettiano, quadro che ebbe grande successo e fu acquistato dal Governo per la Galleria d'Arte Moderna di Roma. Da allora espose a quasi tutte le principali mostre italiane. A Roma, nel 1911, diede alla pittura religiosa un'opera notevole vincendo uno dei grandi premi per pala d'altare con "La Deposizione della Croce", che è oggi collocata nel Museo di Buenos Aires. Espose frequentemente all'estero: a Parigi, a Monaco di Baviera, a Vienna, a Budapest, a Londra, a San Francisco, a Bruxelles, dove nel 1915 il suo quadro "La gomena" (conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Roma), ottenne il gran premio assegnato all'Italia. Nel 1919 ordinò a Milano una mostra personale. Pittore fortunato ebbe sempre il favore del pubblico e della critica per la sua arte facilmente comprensibile, chiara, senza problemi nè tormenti. Questa assenza del dolore, cioè del dramma della vita, distende, secondo alcuni critici sulla sua pittura un'aura di superficialità. Ma la grande abilità tecnica, la felice disinvoltura il raro virtuosismo degli scorci e degli effetti di luce, la vivacità del colore e la scelta dei soggetti sempre all'aria aperta, hanno dato all'opera di Ettore Tito un inconfondibile prestigio. Le sue grandi composizioni allegoriche sono state eseguite su pareti affrescate e in queste si nota una spiccata ispirazione tiepolesca. Ed anche nelle altre opere è palese l'influenza della pittura del settecento veneziano. Alcune sue opere sono: "Ampio orizzonte"; "Discesa"; "Autunno", nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Baccanale", in quella di Milano; "La nascita di Venere"; "In Laguna" e "Trionfo di Venezia", nella Galleria Pesaro a Venezia; "Rocca di Papa", nel Museo Civico di Torino; "Ritratto del prof. Franco", nel Museo Civico di Verona; "Ninfe" e "Chioggia dopo la pioggia", nella Galleria «Ricci Oddi» di Piacenza; "Bovi", nella Galleria «Paolo e Adele Giannoni» di Novara; "Adamo ed Eva", nella collezione del comm. dott. Guido Antonioli; "Il corsaro", in quella del cav. Giovanni Bianchi; "Lago di Alleghe" e "La domenica a Fobello", già nella galleria del comm. Paolo Ingegnoli; "Fondamenta", di proprietà del dott. Giovanni Rasini; "L'attesa", nella raccolta del comm. Mario Rossello di Milano; "Il disegno" e "Le pelatrici di noci", entrambe a Londra; "Chioggia", nel Museo del Lussemburgo a Parigi; "In Laguna", a Budapest; "Il centauro"; "Girotondo"; "Solitudine"; "Samaritana"; "Vecchia e bambino"; "Dal Belvedere"; "Vicolo di paese". Il conte Volpi di Misurata conserva nella sua quadreria "L'aurora" oltre a diversi ritratti di familiari. Sono pure del pennello di Ettore Tito gli smaglianti affreschi nella Villa Berlingieri a Roma. Con l'affresco sulla volta della Chiesa degli Scalzi a Venezia, opera di vasta mole portata a termine nel 1933, egli ha sanato una dolorosa ferita di guerra inflitta all'arte e alla pietà religiosa dei veneziani, che il 24 ottobre 1915 avevano perduta la mirabile finestra aperta nel cielo dal pennello di Giovan Battista Tiepolo. Ettore Tito aveva avuto il più alto riconoscimento ufficiale con la nomina ad Accademico d'Italia nel 1929, al costituirsi dell'Istituto, tra le prime nomine proposte al Re dal Capo del Governo per la classe delle Arti.
 
E' il padre del pittore Figlio del pittore Luigi Tito.
 


da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895, 1897 e 1901
Finissimo pittore veneziano, nato a Castellamare di Stabia, nel 1859.
Il suo quadro «Pescheria» (esposto a Venezia nel 1887, insieme con quattro acquarelli) fu giudicato lavoro eccellente per bontà di disegno e per rapporti d'intonazione.
Spirito duttile, aperto, ascoltante, il Tito ne' suoi viaggi all'estero andò svolgendosi e affinandosi.
A Monaco, a Vienna, affermò la signorile distinzione del suo ingegno, di cui furono nuova prova i quadri «Luglio», «Il Lago d'Alleghe», «La sera», «Bolla di sapone», esposti alla Triennale di Milano nel 1894.
Partecipò alla prima Esposizione internazionale veneziana coi quadri «La Fortuna» e «Processione».
Nel 1897 a Venezia «Sulla laguna» ebbe il primo premio; nel 1899 si ammirava, fra le altre, una tela bellissima che ritrae un angolo della soleggiata ed ariosa Chioggia.


da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1909, 1912 e 1914
Mostra individuale
di Raffaello Barbiera
A cinquant'anni, Ettore Tito può schierare le sue opere principali in una mostra più compiuta di quella che ammirammo a Milano tre anni fa. Ettore Tito è all'apice della sua potenza, universalmente riconosciuta, d'artista.
Egli ha espresso il suo genio d'aneddotista e di scrutatore della vita popolare veneziana; la sua maestria di ritrattista e di marinista, la sua magia di decoratore dalle slanciate, animate figure. Egli è, sopra tutto, il pittore del movimento.
Nella placida Venezia, egli trova e ritrae il moto: donne, bambini che corrono, processioni che incedono, barcajuoli che vogano, e gli impeti e i giuochi fantastici del vento nelle vesti muliebri, nella biancheria esposta ad asciugarsi al sole.
Data dal 1887 il suo quadro Pescheria Vecchia esposto a Venezia; una di quelle pagine della vita popolare che hanno un accento di storia. Ivi è espressa la vita esteriore , mossa, affaccendata, in un mercato che è sparito co' suoi effetti sommamente pittoreschi di tipi e di colore.
Ma non solo il colore veneziano; questo artista nato sotto il fulgido cielo di Castellamare di Stabbia e fin da' primi anni educatosi fra acerbe pene a Venezia, coglie pure tutto ciò che di fine, di signorile, si mantiene nel popolo veneziano; la cui razza storica e antica, sviluppata fra le squisite bellezze dell'architettura, fra le eleganze festose, fra la lucidità degli spiriti, si andò raffinando così che tante cenciose popolano hanno lineamenti aristocratici. Si veda la giovinetta che, quasi supplice, guarda il cielo nel quadro In laguna!... E' sorella dell'elegantissima figurina della Bolla di sapone.
Gli stessi portatori di grossi ceri infiorati nella luminosa Processione esposta nella «Prima internazionale veneziana» hanno il superbo incesso di Procuratori di San Marco!..... E quale aria d'alta distinzione nella gran dama L'Amazzone esposta a Milano nel 1906!....
Ettore Tito osa affrontare anche i temi mitologici, che tanto grandeggiarono sotto il pennello degli antichi. La sua Nascita di Venere, incoronata da Amorini, e il suo Baccanale, acquistato da Milano per la propria galleria, sono due splendori di vita e di letizia. Nel nudo, Tito è maestro nelle trasparenze nel vincere le difficoltà prospettiche, nell'effetto delle masse, come nella fine fattura dei particolari significativi. E a tutto egli arriva con scioltezza giovanile, con una tecnica personale, che ha risoluzioni ardite e finezze soavi, lampi e sorrisi.
(1914)
A due anni di distanza dalla raccolta che fu tanto ammirata, egli - lavoratore infaticabile - si presenta con una raccolta nuova.
Nel 1912 Corrado Ricci aveva lanciato l'idea che Ettore Tito celebrasse la riedificazione del Campanile di San Marco con una grande tela commemorativa, da collocarsi nel Palazzo Ducale. Ne sorse una vivace polemica.
Tutti consentivano nella designazione dell'artista; ma da più parti si combattè l'idea della collocazione del quadro nel Palazzo dei Dogi, considerandosi questo meraviglioso edificio come un volume solenne della storia ormai definitivamente suggellato. Ma comunque si pensi di ciò, Ettore Tito compì arditamente l'opera. Essa è qui esposta e non parrà inferiore all'avvenimento.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

V. Pica - Ettore Tito - Bergamo 1912

I. Nieri - Ettore Tito - Bergamo 1912

F. Sapori - Ettore Tito - Torino 1919

Ojetti - Ritratti di artisti italiani - 1931

A.M. Brizio - Ottocento Novecento - Torino 1944

Costantini - Pittura italiana contemporanea - 1934

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1939

Enciclopedia Italiana Treccani - 1937

Nuova Antologia - 1910

L'Illustrazione Italiana - 1933

La Lettura - Milano 1907

Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana

 

Luigi Marangoni - ETTORE TITO - Edizioni Serenissima, Venezia 1945

 

Catalogo I Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1895

Catalogo II Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1897

Catalogo IV Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1901

Catalogo VIII Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1909

Catalogo X Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1912

Catalogo XI Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1914



 

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