Giuseppe Viviani

Viviani Giuseppe

Agnano - Pisa 1898 / Pisa 1965

Pittore, Incisore
Biografia

Nel 1930 espone alla IV edizione della Mostra d'Arte Regionale Toscana a Firenze i dipinti "Autoritratto", "Casolare e pagliai", "Lavoranti sul mare" e "Spaccapietre", mostra alla quale continua ad esporre fino alla X edizione del 1939. Nel 1939 partecipa alla III edizione della Mostra Quadriennale d'Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma alla quale presente le tre acqueforti "Cocomero", "Dolce pasquale" e "Natura morta - Fichi e campanile", mostra alla quale è poi presente in maniera continuativa dalla V edizione del 1948 alla IX edizione del 1966.

Dagli archivi del SIUSA (https://siusa.archivi.beniculturali.it/)

Giuseppe Viviani, pittore, incisore e scrittore, nacque ad Agnano Pisano il 18 dicembre 1898. Non frequentò nessuna scuola d'arte. La sua prima personale, a Marina di Pisa, risale al 1922, quando ancora le sue opere risentivano di modelli post-impressionisti ed espressionisti, tra Umberto Vittorini e Lorenzo Viani. Ben presto maturò un proprio linguaggio incontrando e rappresentando aspetti e personaggi del mondo popolare, nella geografia poetica di Pisa e della sua Marina, divenute luoghi dell'anima stupefatta e dolente di un artista che amava rappresentare con un'unica identità di stile uomini, cani, gabbiani, fiori. A Giuseppe Viviani non mancarono riconoscimenti ufficiali. Già nel 1929 gli venne assegnato il premio per l'Incisione alla Mostra internazionale di Monaco; nel 1949, ad Asti, quello per il Disegno. Nel 1950 otteneva alla XXV Biennale di Venezia il primo premio per l'Incisione, che gli era riconosciuto l'anno successivo anche alla Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1952 vinceva il Premio internazionale alla Mostra del bianco e nero di Lugano e quello della Quadriennale di Roma; del 1959 è il primo Premio Pontedera di pittura.
Tenne la cattedra di Incisione all'Accademia di belle arti di Venezia. Giuseppe Viviani va inoltre ricordato come scrittore: è suo "La donna della veletta e altre prose". Fu amico di Piero Chiara che lo aiutò, così come negli anni Cinquanta critici come Ragghianti, Russoli, Carlesi, ne riconobbero i meriti artistici avviandolo ad una carriera artistica priva di ombre. Nel 1960 l'editore Rebellato di Padova pubblicò il repertorio delle sue incisioni, aprendogli di fatto le porte del mercato e ponendo la sua opera all'attenzione dei collezionisti. Dell'inizio degli anni Sessanta fu inoltre il suo proficuo sodalizio con il libraio-editore Paolo Belforte di Livorno che, coadiuvato dall'editore Vanni Scheiwiller di Milano, produsse una serie di litografie di Viviani che andarono a costituire una delle più ricche cartelle dell'arte litografica italiana. Morì a Pisa il 16 gennaio 1965: i suoi resti riposano nel chiostro della Chiesa di San Francesco.



 

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