Pettegolezzi

Frangiamore Salvatore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
Misure: 50cm x 60cm

Opera firmata in basso a sinistra: S. Frangiamore Roma

Bibliografia: Salvatore Frangiamore (1853-1915) ediz RECTA 2015 pag. 126


Salvatore Frangiamore

Frangiamore Salvatore

Frangiamore Salvatore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Pittore

Salvatore Frangiamore nasce a Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, il 26 Marzo 1853, manifesta ben presto una spiccata attitudine per il disegno, attirando così la curiosità di molte persone del paese natio, una tra tutte quella dell’allora sindaco Don Giuseppe Giudici.
Il Giudici si adopera per fare ottenere al ragazzo una borsa di studio, dal Comune prima e dalla Provincia poi, che consentono al Frangiamore, nel 1868, di iscriversi al Regio Istituto di Belle Arti di Palermo e, l’anno successivo, di trasferirsi a Roma, presso l’Accademia di San Luca, dove continua lo studio accademico dell’anatomia applicata al corpo umano dal vero.

Il suo primo lavoro di un certo successo è sicuramente il Ritratto di Re Umberto, opera che suscita positivi commenti e fa si che il Frangiamore, da questo momento, inizi ad essere apprezzato, soprattutto come ritrattista, abile interprete nella somiglianza e negli incarnati, ricercato nei dettagli dei panneggi e degli oggetti.
Nel 1891 Frangiamore, su commissione della Provincia di Caltanissetta, esegue un Ritratto della Regina Margherita.
Pur operando a Roma riceve molte committenze dalla Sicilia, terra con la quale mantiene sempre uno stretto legame. Esegue parecchi ritratti di ministri, nobili siciliani e personaggi illustri, ma quello più significativo per la sua carriera di pittore è stato probabilmente quello realizzato al famoso chirurgo siciliano e senatore a vita Francesco Durante.
Il senatore commissiona al Frangiamore un grande dipinto, L’ agonia di San Giuseppe, per la chiesa di San Giuseppe a Letojanni, il suo paese natale, che il pittore realizza trasferendo nel volto del santo i lineamenti dello stesso Durante.
Sulla scia del dipinto di Letojanni continua, sempre in Sicilia, la sua produzione di opere a soggetto religioso, Santa Rosa da Lima del 1902, conservato nel Santuario Madonna delle Grazie, detto delle Vanelle, nella Chiesa Madre di Villalba si trova il dipinto Le anime nel purgatorio, e nel Museo Diocesano di Caltanissetta, una luminosa Santissima Trinità, in collezione privata sono conservati un Cristo benedicente, una Madonna con il Bambino, un San Michele Arcangelo, Cristo e l’adultera, Cristo e la Samaritana, e la Madonna dei Miracoli.

A Roma frequenta alcuni degli artisti siciliani che come lui operano in città quali Sebastiano Guzzone, Giuseppe Sciuti, Natale Attanasio, Giovanni Nicolini e Giuseppe Micali e Ugo Fleres, poeta, giornalista e critico letterario, che alla morte del pittore Francesco Jacovacci, diviene direttore della Galleria d’arte moderna di Roma.
Per il Carnevale romano del 1885 progetta, insieme al pittore siciliano Sebastiano Guzzone e all’architetto siciliano Ernesto Basile, la Conca d’oro, il “carro dei Siciliani”. Gli artisti, tra i quali Giuseppe Signorini, sfilarono nel corso vestiti da africani portando in giro un elefante e garantendosi il premio di 1000 lire. In effetti il tema “oriente” era già stato utilizzato nel carnevale romano del 1881, durante il quale gli artisti presero a modello il quadro di Stefano Ussi Il trasporto del Mahmal alla Mecca e gli artisti italiani, anche allora capeggiati da Signorini, si mascherarono tutti da “beduini, marocchini, tunisini, tripolini”, per La mascherata araba con costumi bellissimi, immortalati in belle fotografie ritratto, oggi conservate presso l’Archivio fotografico del Museo di Roma.

Nel 1887 lo studio di Frangiamore è in via del Pozzetto 147 e nello stesso anno il pittore si trasferisce nella tanto ambita Via Margutta, al n° 51, negli Studi Rasinelli.
Nel 1889 il senatore Durante acquista a Roma un terreno nell’area sulla quale giaceva Villa Patrizi, affida al noto architetto Giulio Podesti il progetto per la realizzazione del Villino Durante, uno degli esempi più rappresentativi dello stile umbertino a Roma.
Nel solito anno Frangiamore si sposa a Roma con Elisabetta Cipriani e il 24 agosto 1890 nasce la loro unica figlia, Luigia.
In quel periodo riceve del senatore Durante l'incarico di realizzare parte delle decorazioni pittoriche del villino insieme all’artista originario di Zafferana Etnea Giuseppe Sciuti ed ai pittori romani Giuseppe Ferrari e Enrico Coleman.

Frangiamore è chiamato dall’ amministrazione comunale di Caltanissetta a realizzare un dipinto da collocare a decoro della volta nella sala consiliare del Palazzo della Provincia. Su suggerimento dello storico ed allora segretario capo della provincia Giovanni Mulè Bertòlo, realizza Cicerone ad Enna che arringa contro Caio Verre. Il dipinto è ultimato nel 1902, ma nel 1901 ha chiesto che gli vengano assegnati anche i lavori di decorazione della volta tra i quali figurano gli stemmi dei comuni che un tempo facevano parte della vecchia provincia, lavori da far eseguire, su suoi disegni, a collaboratori di sua fiducia: Giuseppe Cavallaro, Rocco Lentini e Giuseppe Sutera.

Nel frattempo a Roma Frangiamore insegna disegno e pittura ad alcuni allievi privati, tra i quali il pittore di Tarquinia, Ernesto Giorgi Rossi che ha il suo studio a Roma, in via Nazionale 118.
Nel 1908 partecipa al concorso nazionale per il posto di direttore della Regia scuola superiore d’arte applicata all’industria in Venezia ma non vince la cattedra che ottiene invece nel 1910, quando riceve l’incarico di insegnante di disegno e direttore della Scuola serale di disegno applicato alle industrie di Campobasso.
A Campobasso si trasferisce con la moglie e la figlia Luigia, che nel frattempo si è sposata con Luigi Iezzi, abitano nel comune di Montagano in via Officina 59, oggi via Roma, dove nel 1912 nasce la prima nipote di Frangiamore : Maria Giovanna.
I coniugi Iezzi avranno un’altra figlia, Lucia, nata nel 1925 la quale pur non avendo conosciuto il nonno, è stata la custode ultima dei ricordi del pittore. Una bella tela raffigurante Madonna con Bambino, del 1885, è stata donata nel 2012 dalla nipote, Lucia Iezzi, alla Cattedrale di Frascati, per la cappella del Santissimo Salvatore, dove si trova attualmente.
Sono di questo periodo un dipinto raffigurante Il miracolo di San Giorgio del 1910 conservato nella Cattedrale nella SS.Trinità di Campobasso, il suo Autoritratto del 1912 che si trova nel Municipio di Mussomeli e, un San Felice così descritto nel settimanale “La provincia di Campobasso” del maggio 1911: «Il prof Frangiamore, direttore della Scuola serale di disegno applicato alle industrie, ha or ora terminato di dipingere una tela di grandi dimensioni, rappresentante S. Felice nell’atto che ha la visione della Madonna che gli porge il Bambino. Abbiamo potuto vedere il bel quadro eseguito per commissione di Mons. Vescovo di Boiano, e dobbiamo dire che è veramente di squisita fattura, specialmente per l’espressione del Santo. Rallegramenti.»
Purtroppo di tale dipinto, ad oggi, si sono perse le tracce.
A causa di seri problemi di salute è costretto a rinunciare all’incarico a Campobasso e ritorna a Roma, dove muore nell’Ospedale San Giovanni il 18 febbraio del 1915.



da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato in Mussomeli (Sicilia) il 25 marzo 1853, morto a Roma nel febbraio 1915.
Con un sussidio del comune natale poté iscriversi all'Istituto di Belle Arti di Palermo, e nel 1869, trasferitosi a Roma, continuò a frequentare i corsi di quell'Accademia. Espose nella bottega d'Arte Datri il suo primo lavoro, un grande "Ritratto di Re Umberto", opera oggi collocata nella sala del Consiglio Provinciale di Caltanissetta. Nel 1883 partecipò all'Esposizione Internazionale di Roma con un dipinto, "Temporale d'estate"; nel 1900 alla Mostra di Belle Arti ordinata a Messina, con "Il padre della modella". Trattò vari soggetti, ma per lo più si dedicò al quadro di genere.
Parecchie tele come: "Lettura amena"; "Isabella Orsini"; "Monaci in coro"; "Una partita a scacchi"; "L'onomastico dello zio cardinale"; "Il moschettiere", si trovano all'estero. Eseguì parecchi ritratti, fra i quali si ricordano quelli del "chirurgo Senatore Durante"; del "Barone di San Giuseppe", dei Ministri "Michele Amari" e "Gallo"; del "Senatore Inghileri" e del "Cardinale Guarino". Nell'aula magna del Consiglio Provinciale di Caltanissetta è collocato anche "Cicerone ad Enna". Altri suoi lavori sono conservati a Mussomeli e in collezioni private.


Altre opere di 'Salvatore Frangiamore'

La modella di Via Margutta

di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
Misure: 30cm x 40cm

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di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
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Studio per il dipinto: La visita del Cardinale

di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
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di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
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La lettura (1907)

di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
Misure: 69cm x 56cm

Corteggiamento (1889)

di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
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Organizzando la festa

di Salvatore Frangiamore (Mussomeli - Caltanissetta 1853 / Roma 1915)

Tecnica: Olio su tela
Misure: 56cm x 42cm



 

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