Opere di questo autore


Mirko Basaldella

Basaldella Mirko

Udine 1910 / Cambridge - Massachusetts 1969

Pittore, Scultore
Biografia

Dino Basaldella, Mirko Basaldella e Afro Basaldella i tre fratelli figli di Leo Basaldella, pittore e decoratore di Udine, nel 1918 dopo la morte del padre vengono trasferiti in collegio a Venezia.
L'animo artistico accomuna i tre fratelli tutti presenti a Udine nel 1928 alla mostra "Scuola Friulana d’Avanguardia” che segna l'esordio pubblico di Mirko.
Mirko nel 1934, dopo aver lavorato nello studio di Arturo Martini, si trasferisce a Roma dove entra in contatto con gli artisti della Scuola Romana ed in particolare stringe un forte legame con Corrado Cagli di cui sposerà  la sorella Serena.
Al contatto con l'arte di Arturo Martini si aggiunge il rapporto con la cultura artistica della Scuola Romana: le iniziali filiformi e ieratiche immagini giovanili si agitano e si concretizzano in sculture avvitate nello spazio e mosse da una vena espressionista:  “Narciso” (1934 – ’35) e  “Ragazzo che uccide il serpente” (1935 – ’36). Va ricordata in contemporanea anche  una copiosa attività grafica con la tecnica del monotipo ovvero del disegno a olio “alla rovescia” già adottata da Cagli.
La fase successiva è la ricerca di nuove eleganze formali che prendono spunto dalla scultura toscana quattrocentesca come in “Davide” (’37 – ’38, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o in preziosi bassorilievi.
Sono numerose le partecipazioni a mostre ed esposizioni sia di scultura che disegno spesso insieme al fratello Afro con cui  nel '37 in compagnia di Cagli si reca a Parigi.
Sono varie le opere monumentali che realizza e tra quelle di particolare pregio ed importanza non si può tralasciare la "Cancellata" realizzata per il Mausoleo dell Fosse Ardeatine a Roma inaugurata nel 1949 per il quinto anniversario della strage.
Dipinge tra il 1951 e il ’52 il “Soffitto” della sala delle assemblee generali, del Palazzo della FAO a Roma, corredato da vetrate policrome e da una balaustra in cemento mosaicato, in una chiave fantascientifica di grande esuberanza decorativa; del ’54 è la “Croce” per il Monumento ai Caduti per la libertà a Mathausen, superficie intagliata e inflessa secondo una ricerca sviluppata in questi anni i cui esiti vengono presentati nella sala personale alla Biennale di Venezia del ’54, accanto a figurazioni totemiche quali chimere e leoni o alle steli scavate e decorate, un esempio delle quali è la “Fontana” in piazza Brin a La Spezia (1955 – ’56) in cemento e mosaico, tutte forme nate da suggestioni arcaizzanti e magico-rituali, accostamento delle antiche civiltà orientali e pre-colombiane.
Dal 1957 dirige negli Stati Uniti il Design Workshop alla Harvard University a Cambridge.

Esposizioni

Promotrice Torino  1939

Mostra Sindacato fascista del Lazio  1937 / 1940 / 1942
Mostra Sindacato fascista del Piemonte  1939

Quadriennale Roma  1935

Opere

Composizione - Intesa Sanpaolo
Tumulto - Intesa Sanpaolo
Guerriero verde - Intesa Sanpaolo
Torre di Babele - Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate
Totem - Galleria d'Arte Moderna Raccolta Lercaro Bologna
Figura maschile con le mani legate - Museo d'arte della Città Ravenna



 

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