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Domenico Rambelli

Rambelli Domenico

Pieve Ponte - Faenza 1886 / Roma 1972

Pittore, Scultore, Incisore
Biografia

Partecipa alla VIIa Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia del 1907, esponendovi la scultura in gesso "Il mio maestro (Ritratto del pittore Antonio Berti) ed è presente anche alla XIIIa edizione del 1922, ove presenta la scultura "Piccola Susanna". Partecipa alla Ia edizione della Esposizione Nazionale Quadriennale d'Arte di Roma del 1931 con la scultura "Il fante che dorme", alla IIIa edizione, nel 1939, con le sculture "Il Re Imperatore", "Il Duce armato" ed "Eroe morente", alla IVa edizione, nel 1943, con la scultura "Medaglia d'oro Bruno Mussolini".

 

Da Archivio Biblioteca Quadriennale di Roma

Studia presso la Scuola di arti e mestieri di Faenza ed entra a far parte del cenacolo di artisti faentini di Domenico Baccarini. Nel 1902 è a Firenze dove per tre anni studia presso la Scuola libera del nudo all’Accademia e conosce Lorenzo Viani. Espone per la prima volta a Roma nel 1905 e nel 1907 alla Biennale di Venezia. Dopo due viaggi a Parigi allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola ed è ferito. Dal 1916 insegna ai corsi delle scuole di ceramica a Faenza. Porta a termine diversi importanti monumenti: il monumento ai Caduti di Viareggio inaugurato nel 1927; "Fante che dorme", Brisighella, 1926-1927; "Francesco Baracca", Lugo, 1927-1936; oltre alle grandi sculture come Vittorio Emanuele III, il Duce, il "Fante che canta" all’interno della Mostra della rivoluzione fascista a Roma nel 1932. Partecipa alla XIII Biennale di Venezia (1922), alla I e II mostra del “Novecento” (1926, 1929), alla III Quadriennale di Roma del 1939 dove ottiene il I premio per la scultura. Durante la seconda guerra mondiale si trasferisce a Bologna (1944-1947), il suo studio faentino viene devastato nel 1945. Si stabilisce a Roma nel 1948 dove insegna all’Accademia di Belle Arti e, nel 1951, realizza la cappella di San Francesco d’Assisi nella basilica di Sant’Eugenio. In questi anni comincia a preparare ilmonumento ad Alfredo Oriani per Faenza ultimato poco prima di morire; nel 1955 a Lugo e a Faenza realizza le lapidi tombali per gli amici Balilla Pratella e Giuseppe Donati. Nel 1960 è nominato accademico di San Luca.



 

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