Alessandro Vanotti

Vanotti Alessandro

Milano 1852 / Bollate - Milano 1916

Pittore
Biografia

da A.M. Comanducci

Nato a Milano l'11 gennaio 1852, morto a Bollate Milanese l'11 aprile 1916. Autodidatta. Benchè laureato in ingegneria preferì abbandonare questa professione per dedicarsi all'arte. Fu ritrattista, paesista ed esecutore di quadri di genere, forti di concezione, intonati a profonda tristezza, che rivelano il suo animo sensibile alle miserie dell'umanità. Nel 1885 con "Il supplizio di Tantalo" vinse il premio Mylius. Partecipò alle Esposizioni di Brera e della Permanente di Milano, e fu presente alle Mostre di Venezia. Nella Galleria dell'Accademia di Brera sono conservati il quadro predetto e "Madre di emigrati" col quale aveva vinto il premio Canonica nel 1892, e nella Galleria d'Arte Moderna, pure di Milano, trovasi "La Lupa", ispirato al dramma di Giovanni Verga. Il Vanotti eseguì numerosi ritratti, specie nell'ambiente aristocratico milanese. Si citano quelli di "Umberto I" e "Margherita di Savoia", che collocati sulla nave «Stella Polare» seguirono il Duca degli Abruzzi nel suo viaggio artico; il "Ritratto di Margherita di Savoia in uniforme di colonnello degli Usseri della Morte", inviato in dono all'allora imperatore Guglielmo Il; i ritratti del "duca Guido Visconti di Modrone", nel ridotto del Teatro alla Scala; del "marchese Luigi Crivelli" e del "nobile Eugenio Parravicini", entrambi nella Quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano; della "contessa Paola Greppi Bassi"; della "marchesa Remigia Ponti Spitalieri"; della "baronessa Maria Rossi Bozzotti"; del "conte della Somaglia"; del "conte Gerolamo Oldofredi"; del "conte Giulio Venino"; del "senatore Giuseppe Robecchi", per la Deputazione Provinciale di Milano. Una sua "Santa Margherita del Drago" fu acquistata e donata dalla regina Margherita alla Cattedrale di Losanna. "Autoritratto"; "Vittime innocenti"; "La valanga"; "Meditazione all'alba"; "i ritratti dei genitori" ed altri lavori sono conservati devotamente dalla vedova dell'artista e dalla figlia contessa Augusta Sormanni Vanotti. Si citano di lui anche altri quadri di genere e paesaggi: "Fatemi la carità"; "Cortile rustico"; "Veduta di Pescarenico"; "Il lago di Pescarenico"; "Territorio di Lecco"; "Nella valle del Masino"; "Nella foresta"; "Il pascolo".



 

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