Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

Nato a Pavia il 31 marzo 1802, mortovi il 13 novembre 1859. Discepolo di Giovita Garavaglia e poi di Faustino Anderloni. Valente disegnatore, eseguì numerosi ritratti in carboncino ed a sanguigna e si distinse soprattutto come labile incisore. Diresse dal 1835 al 1854 la scuola di nudo ed incisione di Pavia, istituita in quell'anno da un lascito del marchese Malaspina di Sannazzaro. Alcune delle sue incisioni più rinomate: "L'Apoteosi di San Carlo Borromeo", tratta dal quadro del Maratta, ed il ritratto equestre di "Tommaso di Savoia", dal quadro di Van Dyck. Si conoscono del Ferreri centosessanta incisioni, cinquantasette litografie e molti disegni. L'opera completa del Ferreri si conserva nell'Accademia pavese di Pittura. Della sua produzione calcografica ricordiamo i rami per "L'Arco di S. Agostino, monumento in marmo del sec. XIV" (Pavia, 1822), i ritratti di celebri pavesi (Mons. Luigi Tosi, Defendente Sacchi, Giovita Garavaglia, ecc), le "Vedute di Pavia" (tra cui "L'Arca di S. Agostino" per la monografia di D. Sacchi, 1832). Tra le litografie: "Ritratto del prevosto Pietro Tenca" (Lit. Vassalli, Milano 1829). Collaborò alla "R. Galleria di Torino" di [autore dazeglio-roberto]Roberto D'Azeglio[/autore], alla "Galleria Pitti" di Luigi Bardi ed alla "Storia della Pittura" di Giovanni Rosini.