Eugenio Prati

Prati Eugenio

Caldonazzo - Trento 1842 / Caldonazzo - Trento 1907

Peintre
Biografia

da A. M. Comanducci
Nato a Caldonazzo (Trentino) il 27 gennaio 1842, mortovi l'8 marzo 1907.
S'iscrisse all'Accademia di Venezia nel 1856, ed ebbe per maestri Pompeo Marino Molmenti, Michelangelo Grigoletti e Carlo De Blaas, vi ottenne lodi e premi, e molti suoi lavori furono esposti all'Accademia stessa.
Nel 1866 si trasferì a Firenze dove frequentò per poco tempo la scuola di Antonio Ciseri, e dove, nel 1868, vinse il premio triennale al concorso bandito dall'Accademia, col quadro rappresentante "Michelangelo che incoraggia il giovane Baroccio".
Più tardi fu a Roma, dove studiò i capolavori classici.
Nella vita artistica del Prati, si possono distinguere tre periodi: nel primo, che si estende fino al 1880 circa, egli fu accademico; nel secondo, durante il quale visse con la famiglia in un piccolo paese della Valsugana, i suoi lavori (e sono senza dubbio i migliori) gli furono ispirati dai costumi di quei valligiani; sono del terzo periodo i quadri religiosi e simbolici.
Tra i migliori suoi dipinti si ricordano: "Piccola mendicante", premiato all'Esposizione fiorentina del 1877, ed acquistato per la Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Amor non prende ruggine", esposto e venduto a Monaco nel 1879; "Piccolo prigioniero", venduto a Parigi; "Ritorno di Dante"; "La Margherita di Faust"; "Sant'Adalberto", eseguito per la villa Bernardelli di Villazzano; due "Immacolate": una nella Parrocchiale di Strigno, l'altra nella cappella del Ginnasio convitto vescovile di Trento; un "Sant'Antonio"; un "San Giuseppe", per Villa Lagarina; un "Cristo morto", nella chiesa dei Francescani di Borgo; "Michelangelo che visita Cosimo de' Medici ed Eleonora di Toledo" (acquarello); "Le nozze d'oro" e "L'istruzione della nonna", esposti a Milano nel 1881; "Traditore"; "Ritorno da Massaua"; "Si aspetta lo sposo", tutti esposti a Venezia nel 1887; "Abbandonata", premiato all'Esposizione Internazionale di Nizza (1883); "Fate pace"; "Mendicante"; "Sono soldato"; "Canzonette"; "Uomo che piange è preso"; "Il cavaliere"; "La spagnoletta"; "La confidenza"; "La gelosia"; "I girovaghi"; "Meditazione e lavoro"; "I primi fiori a Venezia", inviato all'Esposizione mondiale di Chicago (1893) e premiato con medaglia d'oro; "Il tempo è danaro"; "Verrà ?"; "Ultimi raggi"; "Rosa mistica"; "Poesia della montagna" e "Consummatum est", esposti a Milano nel 1906; "L'alba", nella collezione del dott. Pietro Ruffini di Milano; "Il divorzio", appartenente a Luigi Florio, pure di Milano; "Ancora un momento"; "Alla mia vecchietta" e "Abile", tutte e tre proprietà del rag. Luigi Cobianchi di Milano.
Postumi, apparvero, nel 1920, alla Biennale Veneziana, due disegni a bistro: "Primavera" e "L'annegato".

Nel 2002 presso le sale di Palazzo Geremia a Trento si è tenuta la mostra “La magia e la poesia del Trentino nella pittura di Eugenio Prati” con catalogo pubblicato dal Comune di Trento e realizzato a cura di E. Staudacher.
 

da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895 
Nato a Caldonazzo, nel Trentino, paesista e pittore di genere, autore di alcune composizioni che la critica giudicò piene di brio e di grazia, come «L'uomo che piange è preso».

Nel 2002 presso le sale di Palazzo Geremia a Trento si è tenuta la mostra “La magia e la poesia del Trentino nella pittura di Eugenio Prati” con catalogo pubblicato dal Comune di Trento e realizzato a cura di E. Staudacher.





 

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